Carlo Petrini

Carlo Petrini

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Carlo Petrini

Nato nel 1949 a Bra, in Piemonte, Carlo Petrini è il Presidente e fondatore di Slow Food, organizzazione internazionale ufficialmente nata a Parigi il 9 dicembre 1989, oggi presente in 160 Paesi.

Petrini ha elaborato una nuova idea di gastronomia, che guarda al cibo come risultato di processi culturali, storici, economici e ambientali, dando decisivo impulso alla creazione della prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo. È stato anche l’ideatore di Terra Madre, la rete di oltre 2000 comunità del cibo, che riunisce contadini, allevatori, casari, pescatori, giovani, ricercatori e accademici in oltre 160 Paesi. Carlo Petrini gira il mondo mantenendo vivo il rapporto con la realtà di Slow Food in ciascun Paese, partecipando a conferenze, incontri con le comunità di Terra Madre, e tiene lezioni in molte università. Petrini è anche spesso invitato a prendere parte in discussioni ad alto livello con istituzioni internazionali quali: l’Unione Europea, la FAO e altre agenzie delle Nazioni Unite. In particolare, nel 2016 ha ricevuto l’incarico dal Presidente FAO Graziano da Silva come Ambasciatore Speciale della FAO in Europa per “Fame Zero”, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di migliorare l’agricoltura e costruire filiere alimentari sostenibili. Da settembre 2016 è anche Presidente della Fondazione Campagna Amica.

Grazie al significativo lavoro in campi ambientali e di sviluppo sostenibile, nel 2013 ha ricevuto il premio del programma delle Nazione Unite per l’ambiente “Campioni della Terra” nella categoria “Creatività e Intraprendenza”. Le sue doti di comunicatore, la novità e l’importanza del messaggio applicato nel mondo attraverso i progetti di Slow Food hanno suscitato l’interesse di opinion leader e media a livello internazionale, valendogli l’attribuzione nel 2004 del titolo di Eroe Europeo da parte della rivista Time Magazine, mentre nel gennaio 2008 compare, unico italiano, tra le «Cinquanta persone che potrebbero salvare il mondo», elenco redatto dal prestigioso quotidiano anglosassone The Guardian.

Le sue esperienze e riflessioni trovano uno sviluppo organico nella forma del saggio. Nel 2001 Petrini pubblica per Laterza Le ragioni del gusto. Con il giornalista Gigi Padovani firma nel 2005 il libro (tradotto anche in inglese) Slow Food Revolution, edito da Rizzoli. Esce per Einaudi nel 2005 Buono, pulito e giusto. Principi di nuova gastronomia, dove si tracciano le linee di sviluppo teorico del concetto di «eco-gastronomia». Il libro è stato tradotto in inglese, francese, spagnolo, tedesco, polacco, portoghese, giapponese e coreano. Nel 2009 esce Terra Madre. Come non farci mangiare dal cibo, pubblicato da Giunti – Slow Food Editore. Nel suo libro Cibo e libertà. Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione”(2013), Petrini racconta come il cibo può diventare strumento di liberazione dalla fame, malnutrizione e dall’omologazione del pensiero, e lo fa attraverso le storie che lo hanno accompagnato in questi anni nel mondo della gastronomia. Nel 2014 ha pubblicato con Giunti – Slow Food Editore Voler bene alla terra. Dialoghi sul futuro del pianeta, che riporta molte conversazioni con scienziati, scrittori, economisti e chef sulla sostenibilità. Nel giugno 2015 ha curato la guida alla lettura dell’Enciclica di Papa Francesco“Laudato Si’”.

Nella veste di giornalista collabora come editorialista con il quotidiano La Repubblica, dove tratta di sviluppo sostenibile, cultura materiale, gastronomia, e del rapporto tra cibo e ambiente. In passato ha scritto regolarmente per quotidiani nazionali come La Stampa e Il Manifesto. Tutti i proventi della sua attività come giornalista sono reinvestiti nei progetti di Slow Food.

Il contributo di Petrini alla discussione sui temi della sostenibilità agroalimentare è stato riconosciuto anche dal mondo accademico. Nel 2003, l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli gli conferisce la laurea honoris causa in Antropologia Culturale e, nel Maggio 2006, l’Università del New Hampshire (Usa) gli conferisce l’honorary degree in Humane Letters, per il suo ruolo di «rivoluzionario precursore [e] fondatore dell’Università di Scienze Gastronomiche». L’Università degli Studi di Palermo nell’aprile 2008 gli ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Scienze e Tecnologie Agrarie.